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La pianta è un essere che vive tra la terra e il cielo. Si nutre della vita contenuta nell’humus e nella forza del sole. Ogni pianta è specializzata nel nutrirsi in base al proprio territorio e al proprio microclima, alle forze con cui si è sincronizzata in maniera naturale nei millenni. Una pianta manipolata in modo artificiale esprime “qualità” che possono essere utili agli aspetti commerciali ed economici, ma che non rispecchiano più l’armonia e la saggezza della natura. Occorre, pertanto, che la semente e le tecniche agricole per la crescita di una pianta siano il più naturali possibili. Concimare in maniera artificiale un suolo significa rigonfiare la pianta di sostanze molto acquose, non nutrirla, mentre in biodinamica è importante che la pianta si nutra in modo naturale e che possa trovare da sé quello di cui ha bisogno.
Possiamo definire tre tipologie di semi. La prima è costituita dai semi selezionati con sistemi naturali in base alle capacità nutritive. La seconda da semi ibridi, che hanno subito particolari incroci forzati e che non sono più in grado di riprodurre piante con capacità nutrizionali costanti per l’essere umano. La terza da sementi manipolate geneticamente, che rispecchiano le necessità dell’industria, ma che non sono più in grado di portare un nutrimento spirituale all’essere umano: rimangono sementi capaci di essere un mero riempitivo dello stomaco.
La pianta del frumento, durante la fase di accestimento è in grado di moltiplicare la formazione dei propri germogli (culmi) attraverso un principio di nutrizione cosmica che le permette di condensare in sé la luce. Le varietà antiche e quelle che ancora mantengono un valore nutrizionale elevato sono quelle che si sviluppano molto in altezza, verso la luce, che si portano più verso il cosmo. I semi fortemente manipolati in modo artificiale e concimati con sistemi innaturali, al contrario, sviluppano piante molto basse, in cui la spiga è più soggetta alle forze di gravità.
È importante quindi che la semente impiegata per la produzione di frumento non sia trattata chimicamente, provenga da coltivazioni biologiche e venga poi coltivata nel rispetto delle leggi naturali. Nel periodo invernale, il frumento continua a crescere in radice e in foglia, ma non deve prendere solamente il nutrimento dal suolo, deve assumerlo anche dall’aria e dalla luce. In questo modo la pianta sarà portatrice di buon nutrimento per l’essere umano.
A cura di Paolo Pistis, esperto di agricoltura biodinamica ed autore di Valore Alimentare.it