In natura ogni pianta provvede alla propria riproduzione.
Nessuna pianta si preoccupa di essere nutrimento agli esseri umani.
È l’uomo stesso che è costretto a portare un miglioramento qualitativo a ciò che coltiva.
Senza questo miglioramento qualitativo costante e attento, la pianta coltivata regredirebbe e si inselvatichirebbe.
Ogni qualità alimentare e nutritiva è l’effetto di una condensazione di energie solari e di forze vitali straordinarie che può addensarsi nella polpa di un frutto o nel seme di un cereale o nella radice come nel caso della carota. L’agricoltore biologico e quello biodinamico attua delle tecniche che possono far fluire durante la maturazione di un frutto o di un cereale le naturali forze solari affinché i frutti-semi prodotti siano buoni, gustosi e digeribili. È importante che il processo di maturazione sia salvaguardato per tutto il ciclo vegetativo della pianta.
Possiamo definire tre metodi di coltivazione principali.
Il primo è definito convenzionale e utilizza sostanze chimiche di sintesi, non rispetta i ritmi naturali, impiega molte risorse naturali e consuma tantissima energia, porta inoltre ad un degrado dell’ambiente.
Il secondo è un metodo molto più naturale, è quello dell’agricoltura biologica. Non aggredisce la natura e non utilizza sostanze nocive per l’ambiente, l’uomo e gli animali.
Il terzo metodo è quello dell’agricoltura biodinamica, che è in grado di coltivare piante sane e salubri senza l’impiego di sostanze nocive di alcun genere, ma che è in grado con accorgimenti naturali di potenziare la vita delle piante e il valore nutrizionale intrinseco degli alimenti.
Quest’ultimo metodo è il più avanzato e moderno per portare qualità nutrizionale negli alimenti. L’attenzione e la cura di questo sistema di coltivazione, consente ai cereali, e in generale a tutte le piante, di trovare la giusta sintonia ed armonia con le forze naturali e le forze del cielo. Con l’agricoltura biodinamica quando mangiamo un cereale non introduciamo solo le forze della terra ma anche le forze cosmiche che si sono impresse in esso.
Il valore nutrizionale intrinseco, infatti, è la forza e la qualità che ha un alimento non solo per nutrire il corpo, ma è anche quella complessità di impulsi che permette all’essere umano di essere attento e vigile con la propria coscienza. Infatti la propria consapevolezza e la capacità pensante dell’essere umano, quando questa è libera dai condizionamenti, è sostenuta dalle forze del corpo che si sono liberate attraverso la digestione.
Il valore nutrizionale intrinseco pertanto consente all’uomo non solo di avere forze fisiche, ma anche le forze per la concentrazione, per l’attenzione, l’osservazione e, per chi è su un percorso di autoconoscenza, permette una maggiore capacità di avere pensieri viventi.