Sono passati alcuni mesi, e da seme mi sono trasformato in plantula, una specie di pianticella tenera e morbida. Se qualcuno mi calpesta per me è la fine, ma ho coraggio, perché il mio grande alleato è la Natura.
Come ogni bambino ho bisogno di latte e di nutrimento, per questo spingo le mie tenere radici verso il latte della terra, gli uomini lo chiamano humus. Dentro questo latte assaporo tutti i gusti dei metalli, dei sali, e di tutte le sostanze utili per me. Sono così ingorda che spingo le mie radici in profondità.
Sì, lo faccio durante il silenzio dell’inverno, mentre gli uomini sono chiusi al caldo nelle loro case, io esploro e sviluppo le mie radici nella profondità della terra. Il sole invernale per me è una vera e propria benedizione che mi da l’impulso a sviluppare tante piccole foglioline.
Appena nata avevo una foglia sola, ma adesso sono un bel ciuffetto di erba verde. Sono così contenta che accestisco, come una piccola cesta che raccoglie la luce. Più luce avrò nell’inverno e più porterò buone spighe.
Temo solo una cosa, che ci sia troppa pioggia, mentre benedico la neve che mi ricopre come una calda coperta, mi protegge dal troppo freddo e quando si scioglie libera luce verso di me. Che bello l’inverno, mi aiuta a preparare tante piccole gemme.
Il tempo però vola e chi mi guarda vede un bellissimo prato verde. Il frumento di cui io porto la specie si prepara a spiccare il volo verso la luce… “
Testo a cura di Paolo Pistis, esperto di agricoltura biodinamica ed autore di Valore Alimentare.it
L’illustrazione è stata realizzata da Mariagiovanna Bornia